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Workshop Il ritratto fashion-glamour di Gabriele Rigon

La filosofia

Sedurre nel senso più ampio del termine significa attrarre a se. Seduzione è raffinata capacità – non solo erotica – di attrarre, è un magnetismo in grado di sviare altre persone da intenti e distrazioni verso di sé, verso il proprio mondo.

Meravigliosa definizione che affascina e fa ricercare in ogni incontro la capacità di sedurre ed essere sedotti.
Ma la seduzione, in particolare quella femminile, è un concetto di cui molto spesso vediamo dare una visione edonistica e distorta, intesa come manipolazione dell’altro per soddisfare i propri bisogni.

Nelle forme di comunicazione più diffuse la seduzione diventa mezzo per ipnotizzare e suggestionare il partner, togliergli ogni volontà o iniziativa, quasi non si fosse più in grado né di innamorarsi né di innamorare ed è in questo contesto la sensualità diventa un terreno di battaglia che sfinisce e stanca più che un porto sicuro dove rifugiarsi dalle tempeste e trovar pace. Diventa una forma di comunicazione forzata, aggressiva quasi violenta che sconfina al di là del vero significato del termine e in questo modo mette in crisi il delicato equilibrio che regola tutti i rapporti fra esseri umani.

Gabriele Rigon definisce invece la seduzione femminile “ qualcosa che risveglia i sensi, qualcosa di più del bello della bellezza, è qualcosa di astratto e misterioso” la considera espressione di intimità, è comunicazione suadente, incantatoria, appena sussurrata, espressione dell’identità profonda di una donna, misura dell’evoluzione interiore che arriva fino alla sfera più delicata delle sensazioni, fino quei livelli più profondi della persona dove sono contenuti anche timori, paure, tabù e a rendere quindi perfetto proprio quell’equilibrio che rimane sempre sottile come i fili che compongono la tela di un ragno ma resistente ai venti più intensi, al carico di diamanti di rugiada alla prima luce del mattino estivo o al merletto di ghiaccio delle più fredde mattine invernali.

E’ con la fotografia che Gabriele Rigon riesce ad indagare il mondo femminile più impalpabile, etereo, puro, incontaminato e fugace. Quel mondo che il tempo di dirlo già non c’è più, ma che nello scatto rimane e si mostra in tutta la sua sorprendente e luminosa armonia.

La fotografia come esplorazione ed espressione della sensualità femminile assurta ad incarnazione somma della Bellezza assoluta: detta così sembra una frase retorica, sembra ciò che tutti vorrebbero fare e molti sono già stati capaci di realizzare. In realtà con Gabriele Rigon ci troviamo di fronte ad una interpretazione dell’ equilibrio e perfezione femminile del tutto personale, ad un contributo originalissimo ed a suo modo addirittura eversivo.

La sua è una ricerca che parte da un genere definito ma i cui esiti debordano in un discorso universale offrendo – a chi vuole vederla ed accoglierla – una vera e propria filosofia di vita.

Ebbe ad annotare il grande scrittore ottocentesco Honoré de Balzac: “Molte cose vere sono terribilmente noiose. Per questo la metà del talento sta nel saper scegliere, tra il vero, ciò che può diventare poetico”. Forse in nessun’altra arte come nella Fotografia tale operazione è tanto decisiva quanto impervia. Quello di Gabriele Rigon è un universo depurato ed essenziale, ma per questo ancora più vitale e reale, un universo di immagini in bianco e nero, composte dalle linee slanciate e sinuose disegnate da corpi ora completamente nudi, ora delicatamente adornati solamente dei puri simboli della seduzione femminile più raffinata, suadente, insinuante e convincente.

E’ proprio il singolo gesto – magistralmente raccolto un attimo prima che si esaurisca – che viene portato nell’eterna fissità della rappresentazione plastica, per diventare celebrazione e simbolo permanente di una Donna vista come fonte e dispensatrice di erotismo, eleganza, raffinatezza, sensualità e bellezza. Ed è la luce, materia prima per eccellenza dell’arte fotografica, che si incarica di conferire un dinamismo intimo e più suggerito che mostrato, grazie alla morbidezza dell’illuminazione naturale, o ricercata all’interno di uno studio.

Gabriele Rigon afferma che la Bellezza e la Seduzione stanno nella contemplazione silenziosa, nella dilatazione del tempo, nella capacità di percepire il calore del palpito universale dentro il dettaglio di un gesto appena suggerito. Un gesto ammantato di quella grazia e nobiltà che solo la Donna, fonte di vita e luogo di bellezza, può regalare e ristabilire finalmente il delicato equilibrio che solo la vera femminilità può generare.

Ed è lui che ci invita a verificare la realtà di questa sua testimonianza attraverso la fotografia e a ristabilire finalmente il delicato equilibrio che solo la seduzione più elevata può generare.

Il Workshop

Gabriele Rigon lo definisce “…è un workshop destinato a fotografi che vogliono capire cosa si nasconde dietro le immagini di moda, ottenere immagini con stile, eleganza e un pizzico di trasgressione…!

Cosa si nasconde dietro un’immagine di moda, glamour?

Come si riesce a realizzare scatti fotografici che quindi pur contenendo anche un pizzico di trasgressione riescano comunque a mantenere inalterati stile, eleganza, raffinatezza e gioia di vivere che ogni donna in se?

Come si instaura un professionale rapporto di complicità e confidenza con una modella?

Come si riesce a comunicare alla modella cosa il fotografo vuole da lei e cosa lei può fare per lui?

Tanti quesiti importanti che ogni artista vorrebbe aver risposta.

Comunicazione tra fotografo e modella, comunicazione tra fotografo e committente, comunicazione tra fotografo e pubblico, comunicazione necessaria perché l’arte è comunicazione e come ogni artista, anche il fotografo vuole sedurre, vuole trarre a se chiunque con le sue foto realizzate secondo il suo talento e il suo modo di esprimersi, ma come si comunica tra parti per ottenere i risultati cercati? A chi è richiesto lo sforzo maggiore? Sicuramente all’artista che deve “saper parlare tutte le lingue del mondo”.

Gabriele accompagnerà i fotografi partecipanti in un affascinante viaggio alla scoperta di meravigliosi segreti che li renderanno in grado di individuare sempre quel sottile equilibrio che separa la vera classe dall’avvilente mediocrità e che permetteranno loro di approcciare in un modo completamente nuovo questo ramo dell’arte visiva.

In pratica il corso si prefigge di arrivare alla realizzazione di un vero progetto editoriale fashion/glamour.

Mattina:
– Lectio “Da Niépce all’iPhone – L’evoluzione della fotografia”
– Presentazione dei sui lavori fotografici con commento e spiegazione di come si prepara un set fotografico con modella.

Pomeriggio:
Sessione di scatti, sia in interni che in esterni

Gabriele Rigon

Nato nel 1961, Gabriele Rigon è un pilota di elicotteri ed un “Combat Camera” dell’Aviazione dell’Esercito. Ha cominciato a scattare fotografie durante le missioni militari di pace che lo hanno portato in molte delle zone calde del nostro pianeta quali la Namibia, il Kurdistan, l’Albania, la Somalia il Libano, l’Iraq e l’Afganistan.

Considerato un eclettico, spazia dal reportage di guerra al nudo femminile, dalla moda allo spazio, non a caso ha lavorato sei anni per conto dell’Agenzia Spaziale Europea al seguito dell’Astronauta italiano Paolo Nespoli. Lui stesso afferma che la fotografia è uno strumento straordinario, e racconta che solo la fotografia gli ha permesso di trovarsi, nell’arco di tempo inferiore ad un mese, a Kabul per documentare la guerra, a Houston per raccontare l’addestramento degli astronauti, e a Milano durante la “Fashion Week” per raccontare il mondo della bellezza e dell’effimero.

Cultore della fotografia, affermatosi a livello nazionale ed internazionale soprattutto per la sua interpretazione della bellezza femminile, ha tenuto e tiene diversi workshop sia in Italia che all’estero. Ha inoltre lavorato come docente di fotografia presso l’Università IUAV di Venezia nella facoltà di Architettura e Design.

Negli ultimi quindici anni i suoi interessi fotografici si sono spostati allo studio del corpo e della bellezza femminile.
Ha realizzato oltre 60 copertine di libri, ha esposto in decine di mostre fotografiche, le sue foto sono state pubblicate in tutto il mondo.
La sua attenzione si rivolge in particolare alla figura femminile, ispiratrice sia di forma, sia di erotismo. Secondo Gabriele “EROS” non è solamente il nudo, ma l’essenza stessa della femminilità. Considera il nudo femminile seducente ed irresistibile, forse una delle forme più belle della natura.

Informazioni
Quando? Il 24 settembre 2016
Dove? All’Accademia Cappiello di Firenze
Partecipanti: min 8, max 20

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